Perché iniziare una psicoterapia?
Sette luoghi comuni sulla psicoterapia
Vi sarà capitato di sentire questa domanda colloquiando amichevolmente con qualcuno, e molto probabilmente ve la siete posti in primis anche voi. Ebbene, capita spesso anche a noi “addetti ai lavori” che ci venga chiesto: “ma perché mai dovrei iniziare una psicoterapia?“. Ovviamente la risposta non è mai univoca e ognuno sente dentro di sé quali sono le ragioni, ma quello che ci interessa in questa sede è che ci troviamo tantissime volte (ancora!) di fronte a tanti miti! Cominciamo a sfatarli!

- Non mi sembra di stare “così male”! Eppure molto spesso sono triste, arrabbiato o insoddisfatto.
In psicoterapia non ci vanno solo quelli “che stanno male”. Iniziare una terapia significa credere nella possibilità di massimizzare il proprio benessere psichico.
- Posso e devo farcela da solo.
Le famose parole magiche negative! La psicoterapia la si fa insieme: è un percorso che si costruisce in due (o più), dove gli obiettivi e la durata del lavoro, sono decisi tenendo conto dei tempi interni del paziente. Sei tu il primo esperto di te stesso, in fondo vivi con te da sempre! Lo psicoterapeuta si rende strumento di scoperta per nuovi territori e funge da lente inedita con la quale osservare i paesaggi visti in precedenza.
- “Ho sempre fatto così, perché dovrei cambiare qualcosa di me?”.
A volte ci chiediamo perché continuiamo a fare sempre le stesse cose anche se ci mettono in difficoltà o non risultano essere più una buona soluzione. Molto spesso facciamo fatica e resistenza a modificare qualcosa nel nostro comportamento, perché ci sembra quasi di non essere più noi stessi. In terapia puoi conoscere te stesso, anzi spesso la conoscenza di sé è lo scopo principale per cui si intraprende un percorso. Entrare in profondità in sé stessi è una conquista preziosa, e chiederci perché continuiamo a “fare sempre le stesse cose” è al centro del lavoro terapeutico.
- Perché dovrei parlare delle mie cose intime con un estraneo?
Raccontare parti dolorose della nostra vita o di noi stessi può far paura, e lo psicoterapeuta conosce perfettamente questa sensazione e sa toccarla con molta cautela. Nella stanza di terapia puoi rivelare di te ciò che desideri senza ricevere alcuna pressione, perché è importante sentirsi sicuri e protetti. Il terapeuta è pronto ad ascoltarti e non viene destabilizzato da ciò che dici. Nello spazio di terapia viene sospeso il giudizio: non ci sono persone buone e persone cattive, ci sono solo persone.
- Posso parlarne anche con un amico!
Siamo i primi a credere nel ruolo fondamentale degli amici, e proprio per questo è bene preservare l’amicizia senza contaminarla con richieste di aiuto alle quali l’amico probabilmente non può e non sa rispondere. Tuttinoi possiamo attraversare momenti di difficoltà emotivi, relazionali, esistenziali, in cui le nostre risorse possono non essere sufficienti. In questi casi è bene affrontarli anche con l’aiuto di un professionista che ci aiuti a pensare, a cambiare punto di vista, in uno spazio protetto e di fiducia dove possiamo lasciare da parte la fretta e la frenesia dell’esistenza quotidiana.
- E’ solo un momento, passerà!
Ascoltarsi è sempre un buon punto di partenza, la nostra motivazione interna è una dei fattori principali della buon riuscita di un percorso terapeutico. Comunemente si tende a pensare: “passerà, adesso non me la sento”. Si rimanda di chiedere aiuto, pur rendendosi conto che il parlare con parenti e amici non è sufficiente e, che il malessere è troppo gravoso perché possa risolversi da solo. Iniziare una psicoterapia è faticoso, ci vuole coraggio! Vuole dire riconoscere di essere in fatica, mettere in discussione comportamenti o atteggiamenti mentali che ci provocano malessere.
- Tanto non funziona!
Nella terapia il “risultato” non è garantito nel senso che l’obiettivo a cui tende primariamente la psicoterapia è aumentare il benessere della persona. L’andamento della terapia è fatto di accelerazioni, decelerazioni, battute di arresto. Ma alti e bassi, miglioramenti e peggioramenti sono più una regola, che un’eccezione del percorso terapeutico. Prova a pensare di essere alle prese con un cambiamento impegnativo da realizzare. Sappiamo bene che il desiderio di un cambiamento non coincide automaticamente con il suo raggiungimento e la strada per ottenerlo prevede inciampi e imprevisti, che ci avvicinano gradualmente ai nostri traguardi. Ma si sa, chi ben comincia è a metà dell’opera!
Se ti riconosci in uno o in tutti questi luoghi comuni forse è arrivato il momento di chiedere aiuto e di parlarne con un professionista per iniziare chiarendosi le idee: sarai già sulla buona strada verso il benessere e la cura di te.