Oddio! Arrivano finalmente le vacanze!

Pubblicato da Milano Psicologi il

Quando “l’ansia da relax” ci mette a dura prova 

E dopo mesi di intenso lavoro, di corse, di stanchezza, di litigi con i colleghi, di incomprensioni in famiglia, di frustrazioni ecco che arrivano le vacanze!
Ma possiamo dire veramente di essere tutti contenti di andare in ferie?

Per quanto possa sembrarci paradossale, esiste una parte seppur non specificata di persone, che vive in maniera preoccupata l’idea e la prospettiva di “staccare la spina” dalla routine quotidiana per immergersi in una dimensione spazio-temporale totalmente differente e, a volte, imprevedibile.

L’etimologia stessa del termine latino vacanza, ci fornisce già degli spunti interessanti: la parola deriva infatti dal verbo “vacare” ossia “essere libero, sgombro, oziare”, o anche la meno rassicurante condizione, di “essere o rimanere vacante, sentirsi vuoto”.

Capita, allora, che alcune persone possano sentire di non sfruttare al meglio il tempo a loro disposizione e che soffrano all’idea di non riempire quel “vuoto” che, se non arricchito di idee, progetti, iniziative, può sembrare eterno e minacciare la serenità dei giorni davanti.

Possono entrare in scena pensieri angoscianti, bilanci di mete e obiettivi ancora da raggiungere che trasformano quel tempo di rilassamento e di rigenerazione, in uno stress maggiore.

Talvolta questo stress può trovare espressione nell’insorgenza di sintomi fisici che sembrano rovinare la nostra vacanza, per poi scomparire al rientro a lavoro:

  • tensioni muscolari e bruxismo che  possono indicare uno stacco troppo brusco tra lavoro e vacanza; 
  • cefalea, ovvero la tendenza ad esercitare il controllo su tutto anche quando non richiesto;
  • insonnia e ansia. 

Paradossalmente, lo stress della vita quotidiana e i ritmi frenetici che ci fanno desiderare ardentemente una pausa ristoratrice, costituiscono per noi un equilibrio che, seppur faticoso e impegnativo, è comunque conosciuto e tollerato.

Siamo davvero pronti a interrompere questo equilibrio, anche se temporaneamente, aprendo e riscoprendo nuovi scenari?Ecco che allora ciò che non possiamo dirci esplicitamente, viene espresso dal nostro corpo con tutto il suo corollario di sintomi. 

Cosa possiamo fare per evitare che questo succeda? Come facciamo a rallentare senza aver paura di cadere?

Il primo passo è riuscire a trasformare l’iniziale sensazione di vuoto e disorientamento che possiamo sperimentare dalla sospensione dagli impegni quotidiani, in un’opportunità che ci permetta di confrontarci con uno spazio di riflessione interna, di maggior contatto con la parte più autentica di noi stessi, facendoci riscoprire finalmente le nostre risorse e il senso vero della vacanza, così come l’avevamo desiderata e perché no…… di iniziare a lavorare su noi stessi iniziando una terapia.

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… e allora buona riflessione e buona vacanza a tutti! 

Il Team di Milano Psicologi

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